L’Assemblea generale dell’Onu, il 17 dicembre 1993, per evidenziare l’importanza della libertà di stampa e ricordare ai governi il loro dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola sancita dall’art. 19 della Dichiarazione dei diritti umani del 1948, ha indetto il World Press Freedom Day, la Giornata mondiale per la libertà di stampa. Il 3 maggio, come giornata celebrativa, ha il forte valore simbolico di ricordare l’anniversario della Dichiarazione di Windhoek, un documento sulla importanza fondamentale dei principi di difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media, promulgato a Windhoek, nel 1991, dai giornalisti africani.
Oggi, più che mai, si presenta ineludibile la realtà per cui, la libera informazione pluralistica e la libertà di stampa si pongono non solo come sinonimo di progresso sociale, ma anche come vera pietra angolare della democrazia.
La Costituzione italiana all’art. 21 ai commi 1 e 2, ci dice:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
La ratio legis di questo articolo è quella di tutelare la libertà di espressione e di pensiero, che sta alla base del pluralismo ideologico moderno e dello Stato di diritto.
La libertà di manifestazione del pensiero e la connessa libertà di stampa sono uno dei valori fondamentali della società democratica moderna. Tale articolo ne garantisce l’inviolabilità in ogni sua forma, scritta o parlata, e con ogni altro mezzo di diffusione. Si tratta di una libertà inalienabile, in quanto assicura la formazione del convincimento personale di ogni individuo e consente di maturare un’opinione pubblica, fondata e critica.
Già nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789 la definisce come:
Libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni, uno dei diritti più preziosi dell’Uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge
L’Italia si impegna a rispettare la libertà di stampa, sia in virtù del dettato costituzionale, che degli obblighi assunti nei confronti dell’Unione europea, di cui è un membro fondatore. Infatti, anche la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione ne prevede la tutela e riconosce la piena “libertà di espressione e informazione.”
A livello mondiale, l’attuale pandemia, causata dal coronavirus, non fa che confermare il ruolo fondamentale che cronisti e operatori stanno avendo. Essi hanno il delicato compito di veicolare comunicazioni sui rischi, sulle misure di prevenzione e sulle regole adottate dalle istituzioni nei diversi Stati. Grazie a questi, ognuno di noi, cittadini dell’Italia e del Mondo, seppur nella ristrettezza delle mura delle nostre abitazioni, abbiamo l’opportunità di sentirci protagonisti della realtà grazie ad una costante ed incessante informazione su ciò che ci circonda.
Penso, perciò, quanto sia necessaria da parte di tutti noi, donne e uomini, giovani e anziani, la necessità di perseguire il giusto. Come? Impegnandoci a non pensare e parlare per sentito dire, ma ad informarci, sviluppare un nostro, forse anche sbagliato, senso critico del reale. Tutto ciò ci può solo portare ad essere liberi. La libertà è, infatti, un valore enorme perché significa prendersi delle responsabilità, rispondere delle proprie azioni, agire e scegliere in ogni circostanza, senza delegare ad altri quello che, invece, spetta sempre a noi fare. Poniamoci, alla vita, come veicoli del Sapere, lontani dall’essere biechi strumenti dell’ignoranza.